LIVIA CHE STA A PARIGI E DECRIPTA SEGRETI

Cara Franca e Cara Piera,

qual’è il segreto della felicità?

Con Cordialità, Livia da Parigi

Cara Livia da Parigi, sono la Franca che la Piera è partita con il pullman della parocchia alla volta di Loreto nella speranza che la Madonna le mandi la grazia di un’anca di titanio.

Vuoi avere il segreto della felicità? Trovatelo. Io personalmente credo che il segreto della felicità sia un profumo che sa di pulito, una dentiera che rimane in bocca e non vola in giro, il pollo arrosto con patate due volte la settimana, cipolle crude, aglio a gò gò tutti i giorni e una storia di sesso rovente geriatrico con il portinaio del palazzo. La Piera non te lo dico che secondo me ci arrivi molto bene da sola.

Nella speranza che tu ti ripigli e inizi ad usare il tuo tempo per cose più interessanti come il fare le cose invece di pensarle,

Cordiali Saluti,

la Franca

ANA E NON DICIAMO ALTRO

Cara Franca e Piera,
mi chiamo Ana, sono italiana ma con madre spagnola, ed ecco il perchè di un nome che pare il femminile di ano, ossia buco di culo. Metaforicamente non ho culo per nulla (intendo la fortuna) ma il culo fisico, quello sporgente e grosso, ce l’ho eccome. Ho una 48 di taglia e vivo a Milano in viale Montenero. Sono disperata e non solo per il nome che porto: non trovo lavoro.
So quattro lingue di cui due bene anzi molto bene, lo giuro. Ho fatto l’università e ne sono uscita con una summa cum laude e una dignità di stampa. Da quel momento in poi ho fatto laudatamente la telefonista, la commessa, la segretaria in nero per una scuola di danza, la guardia-sale in un paio di musei e anche l’intrattenitrice nelle feste di bambini. Ora odio i bambini, e ancor di più le mamme dei bambini. Alla tenera età di trenta anni, vorrei qualcosa di serio, non dico indeterminato: io non credo all’indeterminato e tanto meno a qualunque cosa sia fissa. Ma ne ho piene le palle. E voglio qualcosa che non sia in nero, non perchè io muoia dalla voglia di pagare le tasse, anzi, ma se sono in regola allora non mi possono licenziare da un minuto all’altro, o così mi piace di pensare. 
Datemi dei consigli, vi prego.
Ana.

Cara Ana,

sono la Franca che la Piera sta ancora ridendo (non so perchè ma il nome ‘Ana‘ la fa ridere moltissimo e devo stare attenta che la dentiera non le vada di traverso.. sta persino salivando a singulti).

Prima di tutto grazie: erano giorni che la Piera era tristissima perchè Tristan, il suo boyfriend camionista, l’aveva lasciata per una fruttivendola con la scusa che quella ha una pelle più bella, perchè mangia meglio (mah e io che pensavo agli uomini interessasse altro ma tant’è, se per Tristan è più importante la pelle dei giochini che conosceva la Piera..). Beh siccome mi stai simpatica cercherò di riassumere, con un decalogo, 50 anni di esperienze nel magico mondo del lavoro:

  1. Muoviti. Hai 30 anni quindi sei nella fase cazzo questa ci fa un figlio, poi entrerai nei 35, che sarà la fase porca puttana questa non ha ancora fatto un figlio, ora lo sforna , ma se va avanti (sui 40) entri nelle due fasi ecco questa lo fa appena la assumo che c’ha l’orologio biologico impazzito‘ & ‘minchia è vecchia, o mi chiede uno sproposito perchè ha esperienza (ed è meglio una più giovane che chiede di meno) o mi chiede poco e allora vuol dire che non esperienza, e se non ha esperienza a 40 anni, che è vecchia, non va bene’. Invece se poi i figli li hai, e tiri un sospiro che non possono non prenderti perchè potresti farli, allora entri nella fase Eh no cazzo. Questa poi ci sta a casa ogni due per tre perchè sti bambini c’hanno sempre qualcosa. NON è affidabile‘.
  2. Per le frasi di cui sopra (insomma sei comunque fottuta) direi che nella parte del colloquio in cui ti chiederanno di parlargli di te in lingua inglese, di  raccontare l’isterectomia che hai subito a 16 anni perchè cadutà su uno skate arrugginito appoggiato audacemente storto su una panchina. Fallo anche se l’interlocutrice è donna. Ci sono donne più maschiliste degli uomini, e le donne sono più pericolose.
  3. Sorridi molto, meglio sembrare stupida che fargli capire che non lo sei.
  4. Sii umile ma sicura con cose tipo ‘non so se sono la migliore ma fino ad ora mi è stato riconosciuta una certa bravura nel superare questo tipo di problematiche’
  5. Se ti chiedono come ti vedi da qui a dieci anni, tu rispondi ‘fiera di me’.
  6. Parla poco. La logorrea infastidisce, che se è un uomo il tuo interlocutore, dopo 5 minuti già sta pensando alle tue tette o a quelle di un’altra, mentre se è una donna si spazientisce.
  7. Ridi ma con moderazione.
  8. Pettinati in modo da mostrare il viso.
  9. Truccati ma non troppo, ricorda che la pelle liscia toglie 5 anni (un buon fondotinta fa miracoli, basta che ricordi che va steso anche sul collo) e occhi sinceri (per questo basta il mascara e un buon correttore)
  10. CAMBIA NOME

Molto cordialmente tue,

Franca e Piera

ADRIANA2001 CHE SI SENTE COSÌ CESSO DA BATTERE IL PEGGIOR CESSO DEL PEGGIOR PUB DELLA SCOZIA

Care Piera e Franca,
io sono triste, brutta e grassa e nessuno vuole andare oltre, per vedere la leggiadra ballerina che è in me e più mi lasciano sola, più io ingrasso e divento triste e mi sento un cesso, ma così cesso da battere il peggior cesso del peggior pub della Scozia. La mia condizione mi pesa così tanto che vado pure male a scuola e ho solo un’amica, ma ha 79 anni ed è la vicina di casa con cui gioco a briscola. Mamma è contenta che passi il tempo con la Ines (si chiama così), e potete immaginare perchè e anche io sono contenta, che alla Ines voglio bene, ma vorrei uscire come la Miriam con le mie compagne, truccarmi con loro e poi camminare per ore in zona, alla ricerca di un maschio che mi piaccia e rompermi le palle a furia di sparlare di amici/nemici o X factor o qualsiasi cosa mi faccia sentire integrata e normale. E invece io gioco a briscola, mangio, guardo tv, scrivo un blog che fa cacare a tutti e la notte piango.
Mamma vuole mandarmi da uno psicologo, ma io ho solo bisogno di piacere.
Adriana2001

Cara Adriana,

sono la Franca che la Piera è occupata con un corso di idraulica fai da te: sostiene che tutto costa caro e preferisce investire nel fai da te che nel cercare ogni fottuta volta un idraulico, che, oltre a pagarlo oro quanto pesa, tra un pò devi pregarlo per poi pagarlo, appunto.

Ma torniamo a bomba: stai male, mi pare ovvio. Sei grassa, me lo scrivi tu. Beh non c’è molto da fare e sinceramente mi deludi pure: ai miei tempi, se eri rifiutata da tutti  o scrivevi il diario segreto o leggevi la qualsiasi o dovevi lavorare dal mattino alla sera e non avevi tempo per ste stronzate. Insomma tutto rientrava in uno Sturm und Drang (bella parola eh? cercala sul dizionario ignorante!) di crescita. E tu che fai? Mangi, piangi e giochi a briscola!

Sei grassa? Dimagrisci o scrivi un libro (ti prego, però, di non pubblicarlo). Non c’è altro. Non ti caca nessuno? Arrangiati, invece di piangere, iscriviti a qualche corso (non credo che quelli sportivi facciano al caso tuo eh). L’importante è che non sfrigugli la m*****a con ste s*******e, perchè se non fai nulla per diventare quello che vorresti essere, la colpa è solo tua che non lo fai. Non può essere colpa degli altri ciò pe rcui il campbiamento dipende solo da te.

Con cordiale  sfinimento,

Franca e Piera

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