Cara Franca e Piera,
mi chiamo Ana, sono italiana ma con madre spagnola, ed ecco il perchè di un nome che pare il femminile di ano, ossia buco di culo. Metaforicamente non ho culo per nulla (intendo la fortuna) ma il culo fisico, quello sporgente e grosso, ce l’ho eccome. Ho una 48 di taglia e vivo a Milano in viale Montenero. Sono disperata e non solo per il nome che porto: non trovo lavoro.
So quattro lingue di cui due bene anzi molto bene, lo giuro. Ho fatto l’università e ne sono uscita con una summa cum laude e una dignità di stampa. Da quel momento in poi ho fatto laudatamente la telefonista, la commessa, la segretaria in nero per una scuola di danza, la guardia-sale in un paio di musei e anche l’intrattenitrice nelle feste di bambini. Ora odio i bambini, e ancor di più le mamme dei bambini. Alla tenera età di trenta anni, vorrei qualcosa di serio, non dico indeterminato: io non credo all’indeterminato e tanto meno a qualunque cosa sia fissa. Ma ne ho piene le palle. E voglio qualcosa che non sia in nero, non perchè io muoia dalla voglia di pagare le tasse, anzi, ma se sono in regola allora non mi possono licenziare da un minuto all’altro, o così mi piace di pensare.
Datemi dei consigli, vi prego.
Ana.
Cara Ana,
sono la Franca che la Piera sta ancora ridendo (non so perchè ma il nome ‘Ana‘ la fa ridere moltissimo e devo stare attenta che la dentiera non le vada di traverso.. sta persino salivando a singulti).
Prima di tutto grazie: erano giorni che la Piera era tristissima perchè Tristan, il suo boyfriend camionista, l’aveva lasciata per una fruttivendola con la scusa che quella ha una pelle più bella, perchè mangia meglio (mah e io che pensavo agli uomini interessasse altro ma tant’è, se per Tristan è più importante la pelle dei giochini che conosceva la Piera..). Beh siccome mi stai simpatica cercherò di riassumere, con un decalogo, 50 anni di esperienze nel magico mondo del lavoro:
- Muoviti. Hai 30 anni quindi sei nella fase ‘cazzo questa ci fa un figlio‘, poi entrerai nei 35, che sarà la fase ‘porca puttana questa non ha ancora fatto un figlio, ora lo sforna‘ , ma se va avanti (sui 40) entri nelle due fasi ‘ecco questa lo fa appena la assumo che c’ha l’orologio biologico impazzito‘ & ‘minchia è vecchia, o mi chiede uno sproposito perchè ha esperienza (ed è meglio una più giovane che chiede di meno) o mi chiede poco e allora vuol dire che non esperienza, e se non ha esperienza a 40 anni, che è vecchia, non va bene’. Invece se poi i figli li hai, e tiri un sospiro che non possono non prenderti perchè potresti farli, allora entri nella fase ‘Eh no cazzo. Questa poi ci sta a casa ogni due per tre perchè sti bambini c’hanno sempre qualcosa. NON è affidabile‘.
- Per le frasi di cui sopra (insomma sei comunque fottuta) direi che nella parte del colloquio in cui ti chiederanno di parlargli di te in lingua inglese, di raccontare l’isterectomia che hai subito a 16 anni perchè cadutà su uno skate arrugginito appoggiato audacemente storto su una panchina. Fallo anche se l’interlocutrice è donna. Ci sono donne più maschiliste degli uomini, e le donne sono più pericolose.
- Sorridi molto, meglio sembrare stupida che fargli capire che non lo sei.
- Sii umile ma sicura con cose tipo ‘non so se sono la migliore ma fino ad ora mi è stato riconosciuta una certa bravura nel superare questo tipo di problematiche’
- Se ti chiedono come ti vedi da qui a dieci anni, tu rispondi ‘fiera di me’.
- Parla poco. La logorrea infastidisce, che se è un uomo il tuo interlocutore, dopo 5 minuti già sta pensando alle tue tette o a quelle di un’altra, mentre se è una donna si spazientisce.
- Ridi ma con moderazione.
- Pettinati in modo da mostrare il viso.
- Truccati ma non troppo, ricorda che la pelle liscia toglie 5 anni (un buon fondotinta fa miracoli, basta che ricordi che va steso anche sul collo) e occhi sinceri (per questo basta il mascara e un buon correttore)
- CAMBIA NOME
Molto cordialmente tue,
Franca e Piera